Cronache online – 19 Settembre 2004
Sassari
L’on. Enzo Satta ha spiegato che la commissione tecnica ha applicato i criteri "geografici e demografici", non occupandosi d’altro. Qualcuno (il sindaco di Plaghe, Gavina Masala, per prima) ha sostenuto che sarebbe stato opportuno sentire gli enti locali prima di decidere. La commissione aveva il tempo per farlo. Avrebbe raccolto una serie di indicazioni utili a ridisegnare elettoralmente la provincia.
Alcune decisioni, in realtà, sono stridenti rispetto alla vocazione del
territorio e alle relazioni umane e sociali dei paesi vicini. Dino De Candia,
sindaco di Perfugas, si è lagnato che, "ancora una volta, l’Anglona è
stata "frammentata"; già lo era per il distretto scolastico, la Asl e
il tribunale; ora lo è anche nel collegio elettorale.
Analoga protesta da parte di Ezio Schintu, sindaco di Chiaramonti. Il rischio è
quello di negare rappresentatività al territorio.
Sorso ha chiesto di essere collegata a Sennori (tra i due paesi, ha spiegato l’assessore
Germano Nurchis, c’è una distanza di cento metri), che, invece, è collegata
a Osilo, Ploaghe e Codrongianus. Saranno i rispettivi Consigli comunali – ha
aggiunto il sindaco di Sennori, Antonio Canu – a prendere una decisione;
Sandro Fara, sindaco di Pozzomaggiore, ha detto che la proposta va "quasi
bene", ma che sarebbe preferibile avere nel collegio Cossoine (ed
eventualmente Giave) anziché avere, come new entry Padria.
Il problema centrale è la preoccupazione che alcuni territori, con bassa
popolazione, se divisi e accorpati a Comuni più popolosi, non abbiano la forza
di eleggere un proprio rappresentante, a discapito degli interessi di quelle
comunità.
E’ la Giunta regionale – ha spiegato l’on. Satta – a stabilire le
circoscrizioni, su proposta dell’assessore degli Enti locali; ma sarà compito
della commissione consiliare raccogliere le proposte e trasmetterle all’esecutivo,
perché sia possibile un’ulteriore modifica. Senza stravolgere niente – ha
suggerito il sindaco di Castelsardo, Franco Cuccureddu – perché altrimenti si
rischia di fare confusione. Tutt’al più, se l’assessore decide di rimettere
mano alla proposta, ai collegi deve essere garantita una certa omogeneità, con
oscillazioni massime del 10 per cento.
Il presidente Satta ha dato ai Comuni il tempo necessario per far pervenire al
Consiglio le proposte. Il tempo, insomma, che ciascun Comune si chiarisca le
idee. Alla riunione hanno partecipato una quarantina di enti locali, 19 sono
intervenuti nella discussione.